Le orecchiette, simbolo della Puglia in tutto il mondo, sono uno dei formati di pasta dalla composizione più semplice. La ricetta originale, che da pugliese doc non posso non conoscere, infatti prevede l'utilizzo esclusivo di farina di semola rimacinata e acqua.. nient'altro!!
Il segreto della loro bontà sta proprio in questa semplicità e nella consistenza "porosa" che si ottiene e che abbraccia alla perfezione ogni tipo di sugo o condimento che si utilizza per ricettarli.
Qui da me, in provincia di Foggia, vengono anche chiamate "Strascinati" perchè per dar loro la forma si trascinano con la punta di un coltello su di una superficie ruvida e poi aiutandosi con il pollice si rigirano formando la classica cupoletta.
Sempre rimanendo in tema "pugliesità" ho deciso di condirli con l'ingrediente più tipico ovvero le cime di rapa ma con un tocco di originalità dato da ingredienti e consistenze.
Ma non vi svelo altro, seguite la ricetta e se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne pensate :)
Ingredienti:
Per la pasta
400 gr di semola di grano duro rimacinata
250 ml di acqua
Per il condimento
1 kg di cime di rape già pulite
3-4 filetti di acciuga
1 spicchio d'aglio
1 manciata di pinoli
olio evo
300 gr di salsiccia fresca
Preparazione:
Versiamo la semola su di una spianatoia, versiamo al centro l'acqua, poca per volta, ed impastiamo dapprima aiutandoci con un cucchiaio di legno e poi con le mani, fino ad ottenere un panetto liscio e compatto, che non sia troppo appiccicoso.
Dividiamolo in 4 pezzi e stendiamo ognuno formando dei lunghi "serpentelli" che a loro volta taglieremo a tocchetti.
Spolverizziamo con la semola un tagliere ruvido e con la punta di un coltello trasciniamo i tocchetti di pasta uno alla volta e poi, con l'aiuto del pollice, rigiriamoli su se stessi per ottenere la classica forma delle orecchiette.
Disponiamole su dei vassoi di carta spolverizzati di semola e lasciamoli asciugare almeno un paio di ore. Nel frattempo dedichiamoci a preparare il condimento.
In una pentola con acqua salata mettiamo a cuocere le cime di rapa già pulite e tagliate per circa 20 minuti, fino a quando saranno morbide.
Scoliamole molto bene dall'acqua e, una volta intiepidite, trasferiamole nel mixer.
Aggiungiamo i filetti di acciuga, i pinoli, mezzo spicchio d'aglio e 3-4 cucchiai di olio evo.
Frulliamo il tutto per qualche minuto fino ad ottenere un pesto liscio e vellutato e teniamolo da parte.
Tritiamo il rimanente aglio, facciamolo soffriggere in una casseruola con un filo d'olio e quando sarà dorato uniamo la salsiccia privata del budello e sbriciolata finemente che cuoceremo per circa un quarto d'ora.
In una pentola con acqua salata cuociamo le orecchiette (i tempi di cottura variano in base alle preferenze, in linea di massima occorrono circa 15 minuti affinchè siano della giusta consistenza)
Scoliamole tenendo da parte un mestolo di acqua di cottura e versiamole nella casseruola con la salsiccia. Uniamo il pesto di cime di rapa e, nel caso risultasse troppo cremoso, allunghiamolo con un pochino di acqua di cottura della pasta.
Portiamo in tavola ben caldo.
Con questa ricetta partecipo al Contest
Farina D.O.C. – E.T.
ECCELLENZE & TERRITORIO del blog Cucinare Chiacchierando
Alla prossima ricetta,
Franci
Ciao, che buone... io le avevo mangiate a Lecce in casa di amici fatte da una signora anzianissima ma molto molto in gamba (si lo so li è Foggia e guai confondere le zone sennò vi arrabbiate... :-)) brava bellissimo piatto!
RispondiEliminaBellissimo piatto, bella presentazione...mi sono unita al tuo blog, se vorrai farlo anche tu con il mio eccoti il link: lachicchina.blogspot.com, a presto!
RispondiEliminaI am a photojournalist and international correspondent with a focus on the human side of any situation. I am out to help millions, not make millions. bryce wilson drjft Money and accolades are far less important to me than global impact and change.
RispondiEliminaWe don’t claim to be unbiased, as this would imply an idealistic state of objectivity. What we can claim is that when fully explored, anyone’s tale, no matter how mundane on the surface, is as fascinating as a celebrity or cult leader. We call it the ‘democratisation of storytelling’, giving a voice to those who most don’t know or care about.
Ma nn sono orecchette
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